Senza deroghe, occorre tutelare la sicurezza di passeggeri, staff e cittadini residenti.
Porre in massima considerazione la sicurezza dello staff aeroportuale, dello staff di volo, dei passeggeri e dei cittadini residenti è un target primario, fondamentale.
Il Piano Aeroporti, probabilmente, non ne tiene adeguatamente conto, ma lo dovrebbe fare. E preliminarmente. Prima di designare il prossimo e tanto atteso Piano Aeroporto Nazionale.
Che senso ha, infatti, identificare uno scalo come Strategico, Primario e altro se l'attuale pista di circa 2400 metri di lunghezza non risolve la sua compatibilità con il territorio circostante?
Qualora la R.E.S.A. (Runway End Safety Area) ovvero gli spazi di sicurezza di 240 metri prima e dopo le due testate pista 36 destra e 18 sinistra non sono adeguati?
Cosa fare inoltre del distributore di carburante oltre il viale Forlanini? E del "Dedalo" di Andrea Cascella?
Qualora Il Piano di Rischio per incidente aereo negli spazi di sicurezza prima e dopo le due testate pista, ovvero le zone A, B e C, siano autorizzate in deroga nonostante la presenza di:
- insediamenti ad elevato affollamento (centri commerciali, alberghi, stadi, …);
- edificazioni che se coinvolte in un eventuale incidente possono creare pericolo di incendio o comunque di amplificazione del danno sia all’ambiente che all’aeromobile stesso, quali ad esempio distributori di carburante, depositi di liquidi infiammabili, industrie chimiche e consistenti insediamenti ubicati lungo le direzioni di atterraggio e decollo ed in prossimità dell’aeroporto in aree ancora sostanzialmente libere
Qualora anche lo stesso Piano di Rischio laterale per incidente aereo di 1000 metri simmetrici alla pista coinvolga edificazioni in deroga non occorrerebbe forse adottare l'art. 715 del Codice di Navigazione e verificare il risk assessment di uno scalo con quasi 100mila voli/anno?
L'elenco dei Comuni interessati al Piano di Rischio sono cinque, ovvero, Milano, Segrate, S. Donato M., S. Giuliano M. e Peschiera Borromeo. L'elenco dei Comuni coinvolti dalla proiezione delle superfici di delimitazione ostacoli alla navigazione aerea dovrebbero essere invece 73 e impattano ben cinque Provincie: Milano, Lodi, Pavia, Cremona e Agrate Brianza.
ENAC sostiene "In particolare la nuova versione dell’articolo 715 prevede:
Valutazione di rischio delle attività aeronautiche
“Al fine di ridurre il rischio derivante dalle attività aeronautiche per le comunità presenti sul territorio limitrofo agli aeroporti, l’ENAC individua gli aeroporti per i quali effettuare la valutazione dell’impatto di rischio. Nell’esercizio delle proprie funzioni di pianificazione e gestione del territorio, i comuni interessati tengono conto della valutazione di cui al primo comma.”
E noto e riconosciuto, le aree ad esso limitrofe sono esposte al rischio derivante da un eventuale incidente aereo. . Per ogni tipologia d’incidente (landing undershoot, landing or take off overrun, veer-off) le curve di isorischio caratterizzate dai valori di 1x10-4 ,1x10-5, 1x10-6... le curve di iso-livello caratterizzate da valori di rischio individuale che vanno da 1x10-4 a 1x10-6; tali valori si riferiscono alla probabilità che un individuo, residente permanentemente nei dintorni di un aeroporto, ha di rimanere coinvolto dalle conseguenze di un incidente aereo. Gli studi elaborati per la conduzione del “risk assessment” prevedono di norma due scenari di traffico, quello attuale e quello previsto su un arco temporale di media durata (tipicamente 15 anni), al fine di fornire ragionevole certezza agli strumenti di pianificazione territoriale in ragione dello sviluppo della funzione aeroporto.
Se l'ENAC rileva come la Policy di attuazione dell'art. 715:
"Al fine di tutelare l’interesse primario dello Stato a garantire la mobilità dei cittadini e la crescita economica del Paese attraverso lo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali, il Codice della Navigazione (artt. 707 e 715) preserva la capacità di sviluppo degli aeroporti, garantendo al contempo i più elevati livelli di sicurezza al territorio."
Non dovrebbe allora l'ENAC, e senza indugi, - per Linate - ridimensionare la lunghezza pista sotto 1800 metri, riducendo il numero dei voli/giorno e annuali, qualificando le tipologie delle flotte aeree operative, assicurando nel contempo la sicurezza del territorio circostante?
data inserimento: Giovedì 19 Aprile 2012